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Dichiarazione di Perugia per l’Ucraina

Il Festival Internazionale del Giornalismo e i membri e i partner del Global Forum for Media Development chiedono maggiore sostegno ai media indipendenti e ai giornalisti  in Ucraina

Author: Communications Gfmd | 7. April 2022

L’invasione russa dell’Ucraina ha sottolineato ancora una volta il ruolo essenziale del giornalismo etico e indipendente nell’assistere i cittadini a prendere decisioni di vitale importanza, nell’informare il mondo e nel chiedere conto ai potenti delle loro azioni.

Come forte antidoto alla disinformazione e alla propaganda che caratterizzano la guerra ibrida e come pilastro della democrazia da cui dipendono altri diritti e libertà, il giornalismo in Ucraina sta subendo un terribile attacco.

Prendere di mira, torturare e uccidere giornalisti è ripugnante e bisogna fermarlo. I responsabili devono essere chiamati a risponderne ed essere assicurati alla giustizia ai sensi del diritto nazionale e internazionale. Anche gli attacchi feroci online contro testate giornalistiche e singoli giornalisti devono cessare immediatamente. Condanniamo con la massima fermezza gli attacchi della Russia alla libertà di stampa e alla libertà di espressione in Ucraina.

L’incolumità e la sicurezza di tutti i giornalisti nell’informare liberamente sono essenziali per garantire che il mondo comprenda la realtà e i fatti della guerra in corso, incluse le conseguenze umanitarie.

Siamo solidali con tutti i giornalisti e i media indipendenti che raccontano l’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Più grande sarà la minaccia alla vita, ai mezzi di sussistenza e alla possibilità di svolgere il proprio lavoro dei giornalisti ucraini, maggiori saranno i nostri sforzi per sostenerli. Aiuti economici, dispositivi di protezione, attrezzature, alloggi, formazione, spazi per uffici in città straniere e assistenza psicologica: faremo tutto il possibile per supportare i nostri colleghi ucraini affinché continuino a informare e a soddisfare le necessità urgenti del loro pubblico.

Una finestra di opportunità per il giornalismo e i giornalisti in tutto il mondo

Nei paesi con accesso a fonti di notizie indipendenti, un pubblico spesso scettico riconosce il coraggio, l’impegno e la professionalità di giornalisti e organi di informazione, sia ucraini che internazionali. Anche i governi con posizioni ostili nei confronti dei media liberi e indipendenti sono costretti a riconoscere il ruolo vitale che il giornalismo svolge nell’assicurare che il mondo veda l’invasione dell’Ucraina per ciò che è. Le aziende tecnologiche si stanno rendendo conto del fatto che non tutta l’informazione è uguale e che esiste l’imperativo morale di dare il giusto risalto al giornalismo professionale, indipendente e di interesse pubblico.

Questo riconoscimento emergente, ritrovato e riacceso del valore del giornalismo nel pubblico e nei responsabili politici è fragile. I giornalisti ucraini e quelli internazionali che coprono le notizie in Ucraina si sono guadagnati una finestra di opportunità. In tempi di crisi spesso si compiono passi importanti. Tutti insieme non possiamo permettere di sprecare questa occasione.

Per il bene dell’immediato futuro e della sicurezza dei nostri colleghi ucraini e per la sostenibilità a lungo termine di un giornalismo indipendente e di interesse pubblico in tutto il mondo, in questo momento  dobbiamo essere tutti all’altezza.

Già prima della COVID-19, il giornalismo indipendente in tutto il mondo stava affrontando una crisi esistenziale. Il fallimento del mercato guidato dal deterioramento economico e tecnologico del settore delle notizie e dell’industria pubblicitaria indica che questo è il momento più difficile da decenni per fare buon giornalismo.

A beneficio dei media e dei giornalisti in tutto il mondo:

  • Insistiamo sul fatto che gli Stati e i gruppi armati debbano rilasciare tutti i giornalisti imprigionati e rapiti, compresi quelli detenuti o condannati con il pretesto di punire la diffamazione o contrastare il terrorismo;
  • Riconosciamo che molti conflitti e crisi non hanno ricevuto a volte la risposta unita, rapida e forte che la nostra coscienza collettiva richiede;
  • Ribadiamo che i produttori sul campo sono giornalisti e non “fixer” – le loro competenze linguistiche, la comprensione culturale e regionale e una solida rete di contatti sono fondamentali per il giornalismo internazionale e meritano gli stessi diritti, rispetto, supporto, sicurezza sociale e credito di tutti i giornalisti che si occupano di conflitti;
  • Ci impegnamo a intensificare i nostri sforzi per sostenere i giornalisti nelle zone di conflitto, in esilio, ovunque affrontino difficoltà, inclusi i media/giornalisti indipendenti della Bielorussia e della Russia che sono stati costretti a fuggire dai rispettivi paesi;
  • La repressione del dissenso, gli attacchi alla libertà di stampa, l’intimidazione al giornalismo indipendente: queste azioni stanno costringendo i giornalisti in Russia che continuano a raccontare la verità in nome della libertà di parola al silenzio o all’esilio. Al popolo russo viene negato l’accesso alla verità.

Ai media e ai giornalisti internazionali chiediamo:

  • Laddove legalmente autorizzato, fornire urgentemente alle organizzazioni in grado di trasportarli in Ucraina dispositivi di protezione individuale in eccedenza;
  • Di richiamare l’attenzione sull’insicurezza sociale dei “produttori e traduttori ucraini sul campo” che aiutano i media stranieri, dando loro una retribuzione adeguata, un’assicurazione e ulteriori garanzie di sicurezza;
  • Di provvedere, quando possibile, alla formazione in materia di sicurezza dei giornalisti ucraini e di tutti i giornalisti, inclusi i freelance che lavorano in Ucraina e “di mostrare la stessa preoccupazione riservata al proprio personale per il benessere e la sicurezza dei freelance, dei giornalisti locali e degli operatori dei media” anche dotando i colleghi ucraini degli stessi dispositivi di protezione in possesso dei giornalisti internazionali;
  • Di aprire le porte ai giornalisti sfollati e alle redazioni, offrendo un luogo dove lavorare e assumendoli, se possibile;
  • Di ascoltare gli appelli dei colleghi ucraini a usare un linguaggio appropriato e accurato quando si racconta l’invasione russa dell’Ucraina, coerentemente con gli standard etici del giornalismo indipendente.

Ai donatori privati e pubblici e ai finanziatori del giornalismo professionale chiediamo:

  •  Di fornire e aumentare con urgenza il sostegno economico ai media che producono giornalismo etico indipendente, permettendo così di assumere o di continuare a retribuire giornalisti, editori e produttori che raccontano l’invasione russa dell’Ucraina;
  • Di ricordare, quando si dà supporto economico, che il giornalismo è un bene pubblico. È fine a se stesso, un pilastro della democrazia da cui dipendono molti altri diritti e libertà. Di non compromettere la sua indipendenza cercando di strumentalizzarlo come mezzo di comunicazione strategico o per raggiungere altri obiettivi. Di trattarlo con il rispetto che merita e di seguire le migliori pratiche consolidate e le linee guida per un sostegno efficace al giornalismo;
  • Di semplificare il processo di richiesta di fondi in caso di emergenza: i moduli per la domanda devono essere scritti nelle lingue locali e non devono richiedere grandi quantità di dati Internet né il caricamento di molti file;
  • Di garantire che i media e il giornalismo siano inclusi in tutti i meccanismi di coordinamento degli aiuti;
  • Di fornire supporto non solo alle redazioni, ma anche a singoli giornalisti e freeleance ucraini, anche attraverso meccanismi come borse di studio o progetti di produzione di contenuti;
  • Di considerare di garantire non solo supporto economico, ma anche tecnico e metodologico come il trasferimento di attrezzature per le redazioni interessate, la formazione o la pubblicazione di materiali metodologici.

All’UE, agli Stati membri dell’UE, ai membri della Media Freedom Coalition e a tutti gli Stati che hanno a cuore il diritto alla libertà di espressione e all’accesso all’informazione chiediamo:

  • Di fornire visti di emergenza e rifugi sicuri per i giornalisti ucraini, nonché per i giornalisti indipendenti della Bielorussia e della Russia, per ricreare le loro basi operative e permettergli di continuare a lavorare;
  • Di condannare e respingere la tendenza alla criminalizzazione del giornalismo, elemento distintivo dell’autoritarismo strisciante in molte parti del mondo. Il giornalismo non è un crimine;
  • Di utilizzare tutte le sedi multilaterali per difendere i diritti dei giornalisti e promuovere la loro protezione come civili ai sensi del diritto internazionale umanitario, in particolare nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina;
  • Di contribuire a tutti gli sforzi per indagare e assicurare alla giustizia casi di giornalisti presi di mira in questa guerra.

Alle aziende tecnologiche, di telecomunicazioni, agli intermediari Internet e agli inserzionisti chiediamo:

  • Di collaborare con la comunità dei media e dei giornalisti per identificare, proteggere e migliorare gli sforzi del giornalismo etico e indipendente, di fact-checking e di media literacy;
  • Di impedire la rimozione automatica di contenuti giornalistici che documentano prove di crimini internazionali di aggressione, crimini di guerra, crimini contro l’umanità e altre gravi violazioni dei diritti umani che devono essere disponibili a giornalisti, fact-checker, investigatori e altre parti interessate per poter assicurare alla giustizia gli autori e porre fine all’impunità. Di rafforzare la trasparenza e le procedure di notifica, accelerare gli appelli e i ricorsi;
  • Di intervenire sugli incentivi commerciali – sia attraverso algoritmi che politiche di moderazione dei contenuti – che discriminano la capacità del giornalismo di interesse pubblico di raggiungere gli utenti e di monetizzare contenuti di alta qualità;
  • Di collaborare con gli inserzionisti per fermare l’uso delle blacklist per impedire agli annunci di apparire accanto a notizie che menzionano conflitti come l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, la pandemia di COVID-19 e altre importanti questioni sanitarie e sociali;
  • Di offrire l’accessibilità a Internet a tutti, dando la priorità al mantenimento dell’accessibilità e della connettività a Internet e promuovendo il diritto di accesso alle informazioni.

Continuiamo a essere solidali con i giornalisti in tutto il mondo che lavorano in aree di conflitto o dove la libertà di espressione è limitata, per fornire informazioni affidabili nell’interesse pubblico.

Aggiungi l’adesione della tua organizzazione oppure il tuo nome e cognome compilando questo modulo.

Potete trovare l’elenco delle firme delle organizzazioni e individuali nella versione inglese della Dichiarazione di Perugia per l’Ucraina

Visita la Dichiarazione di Perugia per l’Ucraina:

Contatti: Tom Law, Head of Policy and Learning GFMD, tlaw@gfmd.info

Contatti stampa: communications@gfmd.info +38163214478

Maggiori informazioni sulla dichiarazione qui.

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